"Il fatto che la comunità sia sempre presente nella vita di tutti i giorni ci fa sentire sicuri. Non è qualcosa di fluido, di liquido. Non ci abbandona mai e non ci fa sentire soli. Ogni qualvolta che ne abbiamo bisogno, la comunità a cui apparteniamo è sempre lì ad aspettarci e questo ci dà conforto". (Zygmunt Bauman).

domenica 27 giugno 2010

Palazzo Sant’Elia espone la natura secondo De Conciliis


Fino a lunedì 13 Settembre, sarà possibile visitare la mostra di Ettore De Conciliis, allestita a Palazzo Sant’Elia (via Maqueda 81, Palermo). Si tratta di un’antologia sul periodo più intimista dell’artista campano, classe ’41, che va dal 1982 al 2010, dove ad essere esposte saranno 48 opere, tutte olii su tela e un pastello su carta. L’esposizione è stata organizzata da “Il Cigno G.G. edizioni d’arte” di Roma, promossa dalla Provincia Regionale di Palermo e curata dallo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun.
Ettore De Conciliis, che torna a Palazzo Sant’Elia dopo la collettiva del 2007, è uno dei protagonisti della cosiddetta “arte pubblica” ed è divenuto un artista riconosciuto a livello internazionale nel 1965 per aver realizzato con Rocco Falciano il discusso “Murale della pace”, nella chiesa San Francesco di Avellino. Le 48 opere della corrente mostra, rivolgono lo sguardo alla bellezza semplice della natura dove colori, luci e sensazioni vengono catturati e riproposti con l’obiettivo di inviare dei “non messaggi”, inerenti appunto la semplicità della vita. Paesaggi palermitani, vedute romane, fiori, alberi, fiumi, nebbiie e cieli, sono tutti paesaggi in cui l’artista conferisce sensazioni e desideri profondi e nascosti, che si traformamo negli occhi dei visitatori in veri e propri inni alla vita, grazie alla sue pennellate semplici e decise che creano sfumature più meno intense e trasparenti.
L’esposizione, che si aggiunge alle recenti ‘tappe’ al museo Hermitage di San Pietroburgo, a Castel Sant’Angelo, a Roma, e alla Reggia di Caserta, resterà in allestimento fino a lunedì 13 settembre (ingresso libero, tutti i giorni, tranne sabato e domenica, dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 20). Per informazioni è possibile chiamare il numero 091.6628923.

martedì 22 giugno 2010

La "Vucciria" secondo Angelo Trapani


Fino a lunedì 5 luglio a Palazzo Fatta (piazza Marina 19, Palermo) verrà proposta la quarta ed ultima mostra fotografica della rassegna "Pot-Show". Una decina di foto in bianco e nero della Palermo antica saranno esposte, foto appartenenti alla serie “Vucciria” di Angelo Trapani, giovane fotografo palermitano che per i suoi scatti predilige gli angoli nascosti del centro storico ed i vicoli di Palermo.
Come spiegano, Giancarlo Marcocchi e Anna Fici, i curatori della mostra, la Vucciria oggi rappresenta un luogo fantasma, pieno di rammarico e ricriminazioni che si porta dietro lo spettro di un passato assolutamente rigoglioso. Anche il famoso mercato dei vecchi tempi non c’è più, lasciando al suo posto striminzite bancarelle, dove a volte si incrociano persino turisti che cercano le tracce del rigoglioso mercato.

La mostra è visitabile ad ingresso libero, dal mercoledì alla domenica, dalle ore 20 alle 24.

lunedì 7 giugno 2010

Derive: Territori con spettatori


Fino al 27 Giugno sarà possibile ammirare la mostra di Simone Mannino, pittore e scenografo palermitano, in occasione della rassegna teatrale “Onora i giorni di festa” a La Vicaria (via Polito 5, a Palermo). La mostra, intitolata “Derive: territori con spettatori” rappresenta un nuovo ciclo di lavori di piccolo formato (collage, resina e pigmenti su carta) attraverso i quali l’artista indaga il territorio come distanza critica, innanzitutto fra esseri umani. In queste opere il territorio diventa una macchina celibataria dove lo spettatore rimane immobile su se stesso ed estraneo al paesaggio che lo ospita. Per Mannino, è l’uomo stesso che è rovina e in un certo senso archeologia visto che è l’ultimo anello della catena evolutiva, trasformatosi in vero e proprio uomo-massa ovvero esseri terminali che sono spettatori della loro stessa scomparsa come uomini e riappaiono come epifanie alienate.
Ecco alcuni titoli delle opere presenti alla mostra curata da Marcello Faletra: “spettatori con fucili”, “cava d’ispica”, “derive” e “linee di fuga”.