Scrivere un romanzo di quasi mille pagine, oltre a richiedere una massiccia dose di energie e tempo, risulta un'esperienza tendenzialmente controcorrente in un panorama letterario contemporaneo dove gli autori tendono a sintetizzare, concretizzare e comprimere il narrato in maniera da colpire ed emozionare piu' efficacemente il lettore. Con Villa Metaphora, Andrea De Carlo ha voluto lanciare una sfida ai suoi lettori piu' affezzionati, quelli che hanno avuto il coraggio di procurarsi una copia del super mattone, tenendone in mano tutto il peso della carta stampata e arrivare in fondo a una vicenda scritta in diverse "lingue". Non meno eccentrici come chi li ha concepiti, i protagonisti del romanzo si ritrovano intrappolati in un resort di lusso collocato su un'isola vulcanica immaginaria dispersa al centro del mediterraneo, messi a dura prova dalla forza della natura che estrapolera' ad ognuno di loro pregi e difetti. Una provocazione certa quella di De Carlo nei confronti di chi lo legge, gia' pronto ad una nuova fatica letteraria che speriamo non sia prolissa come Villa Metaphora, ma che ugualmente ci tragga uno scorcio della societa' di oggi con tutte le sue contraddizoni, vizi e paure.