Ho letto con interesse l'articolo del giornalista e scrittore Antonio Socci "Fuori dalla cabina l'Europa ha chiuso Dio (e ora siamo in picchiata)" apparso sul quotidiano Libero il 29 Marzo 2015. Dopo gli sconvolgenti fatti che hanno sorpreso l'Europa con lo schianto dell'aereo di una compagnia tedesca, dove sono morti 150 persone, Socci recrimina il fatto che l'Europa, anche in un momento di dolore e rabbia, tiene fuori dalla scena il nome di Dio e la sua presenza rilegandola a un ruolo marginale, da contorno che da immagine primordiale. La laicità intesa come autonomia decisionale rispetto a ogni ideologia religiosa che l'Europa porta avanti con tanta autorevolezza, soprattutto in un paese come la Francia (anche se nella sciagura aerea la Francia ha rappresentato solamente una coincidenza geografica), ci fa capire quanto l'essere umano moderno stia andando indietro, diretto verso una vera e propria fase involutiva. Un progresso regresso che la continua mancanza di Dio nelle nostre vite si sta manifestando con una sempre più evidente una crisi di valori, di identità spirituale e soprattutto morale, manifestandosi con atti di pura follia di massa (uno su tutti l'attentato del 2011 in Norvegia dove un uomo travestito da poliziotto uccise 69 persone). Il più recente attentato, o meglio quell'atto di ingiustificata e gratuita violenza e follia che ha colpito la quasi perfetta macchina organizzativa tedesca, ci fa capire come l'Europa sia in picchiata, verso una perdita di identità spirituale che farà scorrere altri fiumi di sangue. Spero di essere andato incontro a considerazioni errate e che invece di continuare ad essere invasi e soppressi da questa moderna società liquida, troppo veloce e indomabile dettata dall'andatura anglosassone, tutta l'Europa, governi e regimi "totalitarismi" compresi, riuscisse a fermarsi e riflettere sull'immagine del futuro che ci aspetta. Di certo per adesso non un bello spettacolo...