Andrea De carlo è nato nel 1952 a Milano e vive sulle colline quasi inesplorate dell’Italia centrale. Appassionato di storia, di musica e di viaggi, ha cominciato a scrivere durante gli anni del liceo. Dopo aver scritti due romanzi rimasti impubblicati, il suo primo romanzo, Treno di panna, pubblicato nel 1981, riscuote uno straordinario successo. Da allora non ha smesso di scrivere romanzi, sempre travolti da successo, che lo hanno portato ad essere uno dei migliori romanzieri italiani viventi. Ha collaborato anche con registi che hanno segnato la storia del cinema italiano come Federico Fellini e Michelangelo Antonioni. I suoi romanzi, tradotti in 21 paesi, sono: Treno di panna (1981), Uccelli da gabbia e da voliera (1982), Macno (1984), Yucatan (1986), Due di due (1989), Tecniche di seduzione (1991), Arcodamore (1993), Uto (1995), Di noi tre (1997), Nel momento (1999), Pura vita (2001), I veri nomi (2002), Giro di vento (2004), Mare delle verità (2006), Durante (2008).
Con Durante (440 pagine, 18 euro, Bompiani), De Carlo, offre ai suoi lettori la sua quindicesima fatica. Un romanzo caratterizzato da una scrittura lienare e concisa, dove utilizza una dovizia di particolari fuori dal comune nel descrivre anche le più piccole situazioni e i personaggi secondari. De Carlo, come sempre, si dimostra abilissimo nel mettere a nudo le debolezze e le insicurezze dei suoi personaggi, che inevitabilmente si spogliano delle loro certezze, rivelando i caratteri più più nascosti delle loro personalità. In Durante, la scrittura dell’autore milanese permette ai lettori di vedere ben oltre l’apparenza delle parole stesse e del loro significato primo, raccontando la storia attraverso Pietro, il narratore quindi che insolitamente non rappresenta il personaggio chiave della storia, descrivendo ogni evento dai sui punti di vista, carichi di riflessioni interiori e intrisi di un critico sguardo alla vita e a ogni improvviso cambiamento.
Un caldo giorno di primavera, a sconvolgere la tranquilla, operosa e piatta esistenza di Pietro e Astrid, una coppia di tessitori artigianali, ci pensa un tipo alquanto misterioso e affascinante, vestito da cowboy, che si faceva chiamare Durante. Si tratta di un presunto istruttore d’equitazione che stava raggiungendo il centro equestre di un agriturismo della zona, che smarrendo l’orientamento si è ritrovato involontariamente a ridosso dell’abitazione della coppia per chiedere informazioni.
Da subito, le posizioni della coppia nei confronti di Durante si definiscono chiaramente, con Astrid che sembra estasiata, stregata e affascinata da quell’incontro assolutamente inaspettato, mentre Pietro sembra altamente infastidito dai suoi modi troppo schietti e velati da una naturale invadenza. Intanto Durante, si stabilisce nel vicino agriturismo che cercava, sistemando il maneggio e impartendo lezioni d’equitazione ai clienti dello stesso agriturismo e agli abitanti della zona, una piccola e tranquilla comunità situata sulle ventose colline marchigiane a ridosso della dorsale Appenninica. La sua presenza però scombina totalmente gli equilibri di questa comunità, facendo nascere una serie di giochi di seduzione, ividia e litigi tra i vari membri, staccati nei loro punti di vista sul misterioso personaggio, che si accentuano con l’arrivo di Ingrid, la sorella di Astrid, a casa sua per un breve periodo si vacanza.
Il gioco di seduzione/fastidio procede inesorabile e costante con le donne vedono in Durante un tipo affascinante e ricco di qualità, che si dimostra subito un abilissimo seduttore, mentre gli uomini lo detestano sempre di più, perché si vedono confinati a dei ruoli marginali rispetto ai loro status di maschi dominanti. Nel contempo il rapporto tra Astrid e Pietro diventa sempre più freddo e staccato e l’arrivo di Durante non fa altro che risvegliare e far riemergere in loro, i rimorsi di tutti quegli anni trascorsi insieme seguendo una routine e delle abitudini consolidate, confinati in quel posto desolato, spazzando via in un baleno tutti i vecchi sogni e desideri che in passato avevano accomunato i due. Dopo aver sedotto prima Astrid e poi sua sorella Ingrid, Durante scompare, dopo essere stato cacciato dai proprietari dell’agriturismo dove viveva, per riapparire improvvisamente in piena estate.
La vicenda subisce una svolta importante quando Durante convince Pietro a farsi accompagnare a Genova, dove ritrova suo figlio Julien e la mamma del medesimo Giovanna. Dopo aver distrutto l’auto di Pietro in un incidente, Durante riesce a trovare il modo per accompagnarlo a Graz, in Austria, dove Astrid lo aspetta a casa dei suoi genitori, per trascorrere il resto delle vacanze come fanno ormai ogni anno da quando si conoscono. Inconsapevolmente tra i due nasce una sorta di amicizia subdola, intrisa di complicità reciproca, facendoli scoprire a vicenda i tratti dei loro caratteri che li accomunano, durante il percorso che li dovrebbe portare fino in Austria, dopo aver fattto tappa in una piccola località Svizzera, dove Pietro fa la conoscenza di un’altra famiglia spezzata di Durante, ancora con figli e ancora con una mamma abbandonata, a causa della sua totale incapacità a mantenere rapporti saldi e a lungo con la stessa persona.
Durante è un personaggio straordinario, che dà sempre l’impressione di conoscere le ragioni più profonde dietro ogni cosa, dotato di una incredibile sincerità senza filtri, è un tipo che dice la verità così come la vede, anche quando fa un po’ male. È un uomo che si accontenta di poco e che vive vagabondando tra amici e storie sparse in giro e ogni volta trascinando con se il mistero dell’imprevedibile.
De Carlo descrive tutti i personaggi del libro come ostaggi di quello che cercano nella vita senza riuscire a trovarlo mai anche dopo lunghi anni di sforzi e convinzioni mentali. La sua vena espressiva, con questo romanzo forte e struggente, raggiunge un punto molto alto. La sua vera forza narratrice consiste nell’analizzare con estrema attenzione le dinamiche delle situazioni che sconvolgono a turno le vite dei vari personaggi, rendendo il lettore partecipe degli avvenimenti e nello stesso tempo riservandogli puntualmente una giusta dose di suspense.
Con Durante (440 pagine, 18 euro, Bompiani), De Carlo, offre ai suoi lettori la sua quindicesima fatica. Un romanzo caratterizzato da una scrittura lienare e concisa, dove utilizza una dovizia di particolari fuori dal comune nel descrivre anche le più piccole situazioni e i personaggi secondari. De Carlo, come sempre, si dimostra abilissimo nel mettere a nudo le debolezze e le insicurezze dei suoi personaggi, che inevitabilmente si spogliano delle loro certezze, rivelando i caratteri più più nascosti delle loro personalità. In Durante, la scrittura dell’autore milanese permette ai lettori di vedere ben oltre l’apparenza delle parole stesse e del loro significato primo, raccontando la storia attraverso Pietro, il narratore quindi che insolitamente non rappresenta il personaggio chiave della storia, descrivendo ogni evento dai sui punti di vista, carichi di riflessioni interiori e intrisi di un critico sguardo alla vita e a ogni improvviso cambiamento.
Un caldo giorno di primavera, a sconvolgere la tranquilla, operosa e piatta esistenza di Pietro e Astrid, una coppia di tessitori artigianali, ci pensa un tipo alquanto misterioso e affascinante, vestito da cowboy, che si faceva chiamare Durante. Si tratta di un presunto istruttore d’equitazione che stava raggiungendo il centro equestre di un agriturismo della zona, che smarrendo l’orientamento si è ritrovato involontariamente a ridosso dell’abitazione della coppia per chiedere informazioni.
Da subito, le posizioni della coppia nei confronti di Durante si definiscono chiaramente, con Astrid che sembra estasiata, stregata e affascinata da quell’incontro assolutamente inaspettato, mentre Pietro sembra altamente infastidito dai suoi modi troppo schietti e velati da una naturale invadenza. Intanto Durante, si stabilisce nel vicino agriturismo che cercava, sistemando il maneggio e impartendo lezioni d’equitazione ai clienti dello stesso agriturismo e agli abitanti della zona, una piccola e tranquilla comunità situata sulle ventose colline marchigiane a ridosso della dorsale Appenninica. La sua presenza però scombina totalmente gli equilibri di questa comunità, facendo nascere una serie di giochi di seduzione, ividia e litigi tra i vari membri, staccati nei loro punti di vista sul misterioso personaggio, che si accentuano con l’arrivo di Ingrid, la sorella di Astrid, a casa sua per un breve periodo si vacanza.
Il gioco di seduzione/fastidio procede inesorabile e costante con le donne vedono in Durante un tipo affascinante e ricco di qualità, che si dimostra subito un abilissimo seduttore, mentre gli uomini lo detestano sempre di più, perché si vedono confinati a dei ruoli marginali rispetto ai loro status di maschi dominanti. Nel contempo il rapporto tra Astrid e Pietro diventa sempre più freddo e staccato e l’arrivo di Durante non fa altro che risvegliare e far riemergere in loro, i rimorsi di tutti quegli anni trascorsi insieme seguendo una routine e delle abitudini consolidate, confinati in quel posto desolato, spazzando via in un baleno tutti i vecchi sogni e desideri che in passato avevano accomunato i due. Dopo aver sedotto prima Astrid e poi sua sorella Ingrid, Durante scompare, dopo essere stato cacciato dai proprietari dell’agriturismo dove viveva, per riapparire improvvisamente in piena estate.
La vicenda subisce una svolta importante quando Durante convince Pietro a farsi accompagnare a Genova, dove ritrova suo figlio Julien e la mamma del medesimo Giovanna. Dopo aver distrutto l’auto di Pietro in un incidente, Durante riesce a trovare il modo per accompagnarlo a Graz, in Austria, dove Astrid lo aspetta a casa dei suoi genitori, per trascorrere il resto delle vacanze come fanno ormai ogni anno da quando si conoscono. Inconsapevolmente tra i due nasce una sorta di amicizia subdola, intrisa di complicità reciproca, facendoli scoprire a vicenda i tratti dei loro caratteri che li accomunano, durante il percorso che li dovrebbe portare fino in Austria, dopo aver fattto tappa in una piccola località Svizzera, dove Pietro fa la conoscenza di un’altra famiglia spezzata di Durante, ancora con figli e ancora con una mamma abbandonata, a causa della sua totale incapacità a mantenere rapporti saldi e a lungo con la stessa persona.
Durante è un personaggio straordinario, che dà sempre l’impressione di conoscere le ragioni più profonde dietro ogni cosa, dotato di una incredibile sincerità senza filtri, è un tipo che dice la verità così come la vede, anche quando fa un po’ male. È un uomo che si accontenta di poco e che vive vagabondando tra amici e storie sparse in giro e ogni volta trascinando con se il mistero dell’imprevedibile.
De Carlo descrive tutti i personaggi del libro come ostaggi di quello che cercano nella vita senza riuscire a trovarlo mai anche dopo lunghi anni di sforzi e convinzioni mentali. La sua vena espressiva, con questo romanzo forte e struggente, raggiunge un punto molto alto. La sua vera forza narratrice consiste nell’analizzare con estrema attenzione le dinamiche delle situazioni che sconvolgono a turno le vite dei vari personaggi, rendendo il lettore partecipe degli avvenimenti e nello stesso tempo riservandogli puntualmente una giusta dose di suspense.
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