In quegli stessi anni iniziò a scrivere e dopo alcune storie legate a "tematiche contemporanee" tra angoscia e nevrosi, arrivò La Luna color ametista (1970), romanzo che rivelò la tendenza di Sgorlon a muoversi verso i temi corali e collettivi che caratterizzeranno la sua scrittura successiva. Del 1973 è il romanzo Il trono di legno con cui vinse il Premio Campiello.
Con i suoi romanzi, racconti e fiabe ha vinto prestigiosi premi letterari, tra cui il Supercampiello (due volte, unico tra gli scrittori italiani contemporanei), lo Strega, il Nonino. Le sue opere sono state tradotte in decine di lingue. Tra i suoi romanzi più noti ricordiamo: La regina di Saba (1975), Gli dei torneranno (1977), La carrozza di rame (1979), La conchiglia di Anataj (1983), L'armata dei fiumi perduti (1985), L'ultima valle (1987). Il suo ultimo libro, La penna d'oro (Morganti, 2008), è un’ironica e disincantata autobiografia dove l’autore si racconta parlando della sua vita, della poetica e dei suoi rapporti con il mondo letterario, spesso difficili, confessando l’amarezza per il suo isolamento dagli altri scrittori a causa soprattutto della sua personale tesi dov’è convinto che l’uomo possa “percorrere il proprio cammino muovendosi su due piani di esistenza paralleli: quello della realtà e quello del fantastico”.