"Il fatto che la comunità sia sempre presente nella vita di tutti i giorni ci fa sentire sicuri. Non è qualcosa di fluido, di liquido. Non ci abbandona mai e non ci fa sentire soli. Ogni qualvolta che ne abbiamo bisogno, la comunità a cui apparteniamo è sempre lì ad aspettarci e questo ci dà conforto". (Zygmunt Bauman).

domenica 1 febbraio 2009

Il rispolvero di un periodico dinamico e liberty


In un secolo che si appresta ad essere colonizzato da internet, anche l’informazione, come già parlato in precedenza, si appresta a subire cambiamenti. I giornali cartacei verranno sempre più snobbati contro siti e portali on line. In un periodo come questo, dove già si leggono pochi libri e pochi giornali, con coraggio, determinazione e speranza per l’avvenire, riprende la pubblicazione de “Il bandolo”, un periodico di cultura fondato oltre un secolo fa, precisamente nel 1901 da Luigi Consiglio Lo Castro.
La storia di questo periodico è lunga e caratterizzata da tre fasi salienti, la prima, quella dei primi anni del secolo dove il periodico circolava nei salotti culturali di una Palermo molto letteraria e sede di prestigiose case editrici, che nel tempo sono scomparse. La seconda, quella che va dal 1981 al 1985, quando fu Ovidio Consiglio a riprendere in mano il periodico di famiglia e ripubblicarlo, quelli furono anni molto complessi, caratterizzati dal piombo della mafia dove Il bandolo riscuoteva enorme successo presso Università, Accademie e Scuole in genere tanto da essere stato iscritto allo “Albo dei giornali di alto valore culturale” presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ma quel periodo di successo volse presto al termine a causa della salute non egregia di Ovidio Consiglio che dovette interrompere la pubblicazione del pariodico. A distanza di ventitré anni, la testata riprende vita grazie al nipote del fondatore, il professor Luigi Gianfranco Consiglio, che con amore e pazienza tenta una nuova avventura nel tentativo di conquistare il cuore di quei palermitani attenti alla vera mission di un periodico che vuole diffondere cultura mantenendo quello spiritito e quell’ideologia democratica che per decenni lo hanno contraddistinto nel panorama editoriale palermitano.
Sfogliando le pagine di questo periodico, ci ritroviamo di fronte articoli interessanti e ben scritti come “Palermo....in ferrovia” di Emanuele Nicosia, “Ottocento siciliano” di Rosario Lentini, “Perché la Contessa Adelasia morì a Patti” di Pasquale Hamel oppure “Il viale della libertà, prima che lo restringessero” di Luigi Gianfranco Consiglio. Sul periodico si possono leggere poesie edite e inedite di affermati e giovani artisti siciliani, recensioni di libri di autori ed editori nostrani. Inoltre sulla rivista appaiono tanti piccoli trafiletti che destano particolare attenzione a tematiche tanto care ai palermitani come l’arte e la musica. Inoltre nelle ultime pagine di ogni numero, un’avvincente storia illustrata a puntate, terrà compagnia gli appassionati lettori. Si tratta delle vicende del celebre poliziotto italiano Joe Petrosino, narrate e illustrate dal giovane Fabio Consiglio.
Nel mese di Gennaio de "Il Bandolo" troverete una recensione del romanzo "Esprit libre" e in più una nuova rubrica di recensioni di libri gestita direttamente da me.

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