"Il fatto che la comunità sia sempre presente nella vita di tutti i giorni ci fa sentire sicuri. Non è qualcosa di fluido, di liquido. Non ci abbandona mai e non ci fa sentire soli. Ogni qualvolta che ne abbiamo bisogno, la comunità a cui apparteniamo è sempre lì ad aspettarci e questo ci dà conforto". (Zygmunt Bauman).

lunedì 23 febbraio 2009

Networking dipendenza

Nel nostro millennio e col progresso che praticamente ci corre dietro con frenetica velocità, fare a meno del web e dei social network sta diventando praticamente impossibile. Ma cosa si cela veramente dietro queste paroline misteriose? Si cela tutto un sistema ramificato e consolidato di intrecci di comunicazioni e relazioni on line tra amici, colleghi e sconosciuti e spesso gente indesiderata.
Negli ultimi anni, si è assistito a un vero e proprio assalto verso alcuni siti di social network come myspace, facebook, msn o badoo su tutti. Solo in Italia, per esempio, i siti più comuni raccolgono più di cinque milioni di utenti rappresentando il loro passatempo preferito, ma è ovvio che questi dati diventano "vecchi" nel giro di poche settimane. Una cifra impressionante se si pensa il breve periodo di vita che hanno questi siti. Gli scopi per questa massiccia aderenza sono molteplici, si va dalla promozione del proprio lavoro a quella più diffusa di conoscenza di gente per arricchire la propria sfera di amicizie.
Se da un lato questo proliferare di siti ci permette di valorizzare il proprio lavoro o le proprie arti e fare amicizie, da un altro crea una certa dipendenza che a lungo andare potrebbe diventare dannosa per la salute dei fanatici favorendo il cosiddetto “technostress”. E si deve pure aggiungere il fatto che questa dipendenza, oltre a favorire l’ansia, molto spesso distrae gli impiegati dal lavoro, sottraendo loro tempo prezioso e rendendoli meno produttivi e operativi.
Alcune grandi società e pubbliche amministrazioni, stanno prendendo misure di sicurezza verso questa eccessiva dipendenza dai social network, limitandone l’accesso ai propri dipendenti durante le ore lavorative. Si tratta di un piccolo passo avanti nel tentativo di non distrarre troppo le persone almeno durante le ore lavorative, ma il passo migliore sarebbe quello di indirizzarle verso passioni non virtuali come leggere un buon libro, suonare uno strumento musicale o praticare sport. La nostra società in continua evoluzione non ci permette assolutamente di non contiuare ad un ritmo frenetico l'intreccio di nuove relazione e il mantenimento di contatti già esistenti, non c'è dubbio che il futuro è in mano al web e che l'uomo lentamente ma inesorabilmente sarà rilegato ad un ruolo sempre più marginale, di macchina costretta a non poter vivere senza web.

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