"Il fatto che la comunità sia sempre presente nella vita di tutti i giorni ci fa sentire sicuri. Non è qualcosa di fluido, di liquido. Non ci abbandona mai e non ci fa sentire soli. Ogni qualvolta che ne abbiamo bisogno, la comunità a cui apparteniamo è sempre lì ad aspettarci e questo ci dà conforto". (Zygmunt Bauman).

mercoledì 4 febbraio 2009

Zapping notturno


Troppe volte succede di rientrare la sera tardi ed accendere la televisione per pura meccanicità dei gesti e consolidata abitudine. Ogni volta si rimane estasiati, attratti e incollati davanti lo schermo, davanti bellissimi film d’autore che hanno fatto la storia del cinema italiano e internazionale o di fronte a certe trasmissioni notevolmente interessanti che vengono trasmesse durante quelle proibitive fasce orarie in cui la maggior parte della popolazione riposa.
Si tratta di trasmissioni a carattere culturale, storico, artistico, documentari naturalisti o che trattano di professioni artigianali, le cui arti si tramandano di generazione in generazione come un bene prezioso da salvaguardare. Figure quali quelle dei liutai, degli accordatori di strumenti musicali, dei tessitori artigianali o dei restauratori di mobili, in genere di tutti quegli artigiani, immersi in un mondo e in un’epoca in cui l’industria e la catena di montaggio stanno ingoiando e sommergendo tali professioni fino a farle sparire quasi del tutto a causa della freneticità della nostra epoca dove vogliamo tutto e in breve tempo.
Si tratta di attività antichissime che richiedono passione e devozione, molto spesso misconosciute dai giovani, vittime di un generale disinteressamento della nostra società consumista e dominata sempre più da internet. La generazione odierna sta vivendo una fase di vera e propria alienazione e distaccamento dalla realtà del mondo professionale manuale e artistico di un tempo: tale allontanamento trova la propria causa negli svaghi e nell’utilizzo dei molteplici e moderni strumenti elettronici, quali cellulari, ipod, computer, che favoriscono l’accesso facile in mondo virtuale e poco pratico. Nella nostra attuale epoca dell’immediatezza e del virtuale, sempre alla continua ricerca di relazioni e rapporti con gli altri, la sola idea di trascorrere prezioso tempo nell’applicazione di un lavoro manuale e artistico, che magari preveda il restauto o la realizzazione di un oggetto con metodi anticissimi, diviene praticamente impensabile.
Ma se in televisione è possibile fruire di informazioni su queste antiche professioni tramite trasmissioni e documentari, perché mai ciò viene relegato a fasce orarie inaccessibili per la maggior parte della gente e dei giovani in particolar modo? L’attuale programmazione televisiva pomeridiana invece prevede spettacoli di tutt’altro genere, sicuramente poco educative e interessanti e di certo non dotate di alto spessore culturale, sociologico e artistico.
I potenti che monopolizzano il più diffuso mezzo di comunicazione di massa della nostra epoca, quale la televisione, dovrebbero assumersi molte più responsabilità morali nei confronti dell’utenza cittadina, che come ricorderemo, viene anche tassata, mediante un canone annuo, per usufruire di un servizio pubblico informativo. Nella selezione degli argomenti e dei temi di tale informazione occorrerebbe prestare meno attenzione ai risvolti economici e ai tornaconti finanziari, per poter invece concentrare l’interesse verso le implicazioni sociali ed economico-politiche del trasmettere taluni programmi.
Presentare ad un pubblico vasto filmati su professioni alternative, oramai insolite e in via d’estinzione, potrebbe costituire uno stimolo nuovo per i giovani e forse favorire la nascita di una nuova tendenza professionale, nuova ed antica al tempo stesso, che riesca ad alleviare in qualche modo la regnante ideologia consumista. Perché rispolverare i tesori del passato spesso consente uno sviluppo e una crescita più sana per il futuro e certamente aiuterebbe il mondo dei giovani a distrarsi dai valori superficiali e futili dell’apparenza per godere di arricchimento e scoperta in termini di capacità e conoscenza
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